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Aloe Arborescens di Padre Romano Zago: la ricetta per prepararlo

Tutti conosciamo le proprietà e i benefici della pianta dell’Aloe vera molto utile soprattutto per le patologie della pelle; meno famosa invece è la varietà di Aloe chiamata Arborescens. L’uso più famoso dell’Aloe Arborescens è quello consigliato da Padre Romano Zago, frate nato in Brasile ma con origini italiane. Durante una missione in Israele Padre Romano approfondisce le sue conoscenze della pianta, scoprendo che combinandolo con del miele e della grappa si ottiene una bevanda in grado di prevenire il cancro. La sua teoria e la ricetta completa vengono divulgate tramite il libro ” Di cancro si può guarire”.

La scelta di questa precisa varietà di Aloe rispetto alla più famosa Aloe Vera è dovuta al fatto che quest’ultima contiene il 30% in meno di principi.

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La ricetta

La ricetta originale è composta semplicemente dall’Aloe Arborescens, miele d’api naturale e non trattato, infine grappa. Il miele servirebbe a trasportare le sostanze contenute nell’Aloe, mentre la grappa fungerebbe da vasodilatatore e aiuterebbe l’organismo ad assorbire il liquido della pianta; senza l’organismo non ne sarebbe in grado.

  • 350 grammi di foglie di Aloe Arborescens, pari a 3-10 foglie di 40 cm di lunghezza, o al massimo 20 cm
  • 500 grammi di miele naturale di qualità (non artificiale e non millefiori)
  • 40 – 50 ml di grappa, pari a un cucchiaino (non vanno bene alcool, vino, birra o liquori)

Il procedimento

Sono due le regole che bisogna tenere a mente: la prima è che bisogna non innaffiare la pianta per almeno 7-8 giorni prima di raccoglierne le foglie, così saranno ricche di principi attivi. La seconda è che la raccolta va effettuata quando il sole è basso, quindi all’alba o al tramonto. Effettuate la preparazione nella semi oscurità, per evitare che le foglie entrino in contatto con la luce solare.

Per prima cosa bisogna tagliare le foglie facendo attenzione affinché il gel non veda mai la luce. Scegliete le foglie che si trovano a metà della pianta, così non sono né troppo giovani né troppo vecchie. Pulitele con un panno asciutto e tagliate via le spine con un coltello, lasciando la buccia esterna. Tagliate le foglie a pezzetti e metteteli nel frullatore insieme al miele e alla grappa. Quando avrete ottenuto una crema verdi semi – liquida mettete tutto in un barattolo di vetro, coperto con della carta di alluminio in modo da non far filtrare la luce e mettetelo nel frigorifero, non nel freezer. Non va filtrato, né bisogna aggiungere acqua. L’aloe ha un sapore amaro, che viene leggermente smorzato grazie al miele.

Se non si ha tempo di preparare il frullato, né di prendersi cura della pianta di Aloe, diverse aziende biologiche in Italia da alcuni anni a questa parte, hanno iniziato a produrre la bevanda, vendendola anche su Internet.

Le dosi

Le dosi consigliate da Padre Romano Zago sono tre cucchiai al giorno 20 – 30 minuti prima dei pasti. Una volta terminato tutto il preparato prima di ricominciare il ciclo bisogna fare una pausa di 10 giorni circa. Se lo si assume come supporto al nostro organismo è sufficiente una volta l’anno

Tutti i benefici dell’aloe

Questa pianta è una vera e propria bomba di effetti benefici, conseguenza delle sue numerose proprietà tra vitamine, sali minerali, amminoacidi ed enzimi necessari al nostro organismo e si presta ad usi davvero sorprendenti. Possiede un effetto disintossicante, ovvero è in grado di liberare l’organismo dalle tossine dannose; è lassativo in quanto stimola la flora batterica dell’intestino. Le proprietà antitumorali che si attribuiscono a tale pianta sarebbero dovute alla presenza dell’acemannano, un particolare zucchero che stimola il sistema immunitario a produrre i macrofaci, globuli bianchi adibiti al ruolo di “divoratori” di cellule tumorali. Per questo è un valido supporto durante i cicli di radioterapia e chemioterapia. Famoso è l’effetto lenitivo dell’aloe sulla nostra pelle. Aiuta a riparare la nostra pelle in casi di ustioni, eczemi, vesciche e anche ferite.

 

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