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Cure naturali per il gomito del tennista

Il termine scientifico è epicondilite anche se è conosciuta dai più con il nome di gomito del tennista. Questa temutissima infiammazione dei tendini viene così definita in quanto colpisce l’epicondilo laterale, influendo in maniera negativa (e alquanto dolorosa) sui movimenti del gomito.

Gomito del tennista

I sintomi sono piuttosto pronunciati e facili da individuare: l’area attorno al nostro gomito presenta forti dolori quando viene sollecitato, anche per azioni piuttosto semplici, come sollevare un piatto o aprire una porta.

Le cause che portano all’insorgenza di tale patologia vanno ricercate in movimenti ripetuti che creano, a lungo andare dei microtraumi. Proprio per questo motivo, l’epicondilite viene associata a uno sport come il tennis nel quale i movimenti del braccio sono ripetuti più e più volte. Le categorie che sono soggette al gomito del tennista, sono comunque diverse: si va dai pianisti, a chi scrive molto sulla tastiera passando per i culturisti o comunque a tutte le persone che svolgono lavori manuali piuttosto ripetitivi.

Nonostante le numerose cure più o meno valide che vengono spesso utilizzate, questa patologia risulta molto difficile da estirpare e, a dispetto del riposo e di tutte le precauzioni del caso, spesso sono necessari parecchi mesi prima che i sintomi comincino anche solo ad affievolirsi.

Con il gomito del tennista la parola d’ordine è “pazienza”

Se vogliamo intervenire senza fare indigestione di medicinali e incorrere negli effetti collaterali annessi, bisogna prendere alcune precauzioni precise. Il primo passo, assolutamente imprescindibile è tenere l’arto a riposo quanto più possibile e possibilmente usare una protezione (una guaina o una fasciatura) per tenere leggermente compressa l’area del gomito. Tali protezioni possono essere facilmente trovate in un qualunque negozio sportivo o in tutte le farmacie.

In questo contesto, può comunque capitare di sentire fastidio in certi momenti della giornata. Se il dolore comincia a farsi sentire, può essere molto utile applicare del ghiaccio sulla zona in questione, naturalmente non mettendolo a diretto contatto con la pelle (per evitare ustioni da freddo) utilizzando una borsa del ghiaccio o comunque avvolgendolo in un tessuto. Per ottimizzare tale operazione, sarebbe utile tenere il braccio quanto più possibile alto.

protezione

Quando il ghiaccio non basta e non vogliamo saperne di prendere medicine, ecco i rimedi fatti in casa

A questo punto, il gomito del tennista è teoricamente sotto controllo e non dovrebbe peggiorare. La guarigione però è solo un miraggio: esiste un modo per avvicinare ulteriormente il momento in cui potremo finalmente utilizzare il nostro braccio normalmente?

Se ci affidiamo a sostanze naturali, abbiamo una vasta scelta di estratti vegetali capaci di influire positivamente sul nostro processo di guarigione. L’arnica per esempio, applicata sulla zona interessata, può supportare i metodi già descritti.

Un’altro vegetale molto utile nella convalescenza è il prezzemolo, assunto tramite apposite gocce facilmente reperibili in una qualunque erboristeria. In tale senso però, consigliamo di ascoltare attentamente i consigli del vostro erborista o medico di fiducia, onde evitare di causare danni collaterali alla vostra salute. Il dolore può inoltre essere alleviato con delle speciali pomate all’estratto di pepe: se siete già dall’erborista, conviene chiedere informazioni riguardo questo preparato.

Come si combatte il gomito del tennista? Arnica, prezzemolo, noci e pesce!

Per quanto riguarda la dieta, seppur in maniera indiretta e piuttosto flebile, possiamo aiutare la guarigione. Parliamo di noci e pesce, che con il loro apporto di Omega 3, risultano essere un ennesimo “aiutino” che diamo al nostro gomito già sulla via della guarigione.

Adesso armatevi di pazienza e noterete presto qualche piccolo miglioramento. Solo quando il gomito del tennista sarà un lontano ricordo, potrete cominciare a pensare a riprendere le attività più faticose e ripetitive, ricordando però di fare piccoli allenamenti e rinforzare i muscoli del vostro braccio onde evitare una ricaduta. Se invece dopo qualche mese non noterete nessun miglioramento, sarà il caso di parlare con il proprio medico di fiducia prendendo in considerazione un eventuale intervento chirurgico.

 

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