Per i non addetti ai lavori, la potatura consiste in quell’insieme di interventi umani volti a modificare il modo di vegetare e fruttificare di una pianta, nel rispetto del suo naturale sviluppo. Le rose, ovviamente, non fanno eccezione e presentano per di più un certo grado di difficoltà dovuto alle varie specie esistenti. Il timore è sempre quello di non tagliare i rami giusti nel momento giusto. Ma niente panico: a ogni cosa c’è una soluzione. Con questa semplice e pratica guida botanica, potare le rose non sarà più un problema. Non resta altro da dire che… leggete con attenzione!
Perché potare le rose
Definiamo innanzitutto il nostro obiettivo. La ragione per cui le rose, e in generale le piante, necessitano di potature periodiche non è solamente “estetica”. Di fatti, oltre a ridimensionare e rimodellare la piante secondo la conformazione desiderata, il taglio svolge anche le seguenti, vitali funzioni:
- eliminare i rami morti, secchi, spezzati o non perfettamente in salute;
- eliminare i succhioni, ovvero i germogli che nascono da gemme latenti, rimaste dormienti per diverse stagioni;
- rinnovare la pianta facilitando la crescita di nuovi rami dalla base;
- concentrare le riserve di nutrimento solo in alcuni steli perché vi crescano fiori più grandi.
Quando potare le rose
Con tutte le piante il momento giusto per la potatura è il periodo di riposo vegetativo, quando le foglie sono cadute e non sono ancora spuntate le prime gemme. Parliamo, dunque, del mese di febbraio, fino al massimo la metà di marzo. Con le rose oltre a una potatura invernale si può realizzare, a seconda delle esigenze, anche una potatura estiva. Scopriamo allora in cosa si differenziano questi due tagli.
Potatura invernale
Serve per liberare la pianta da rami e foglie secchi, indolenziti dal freddo dei mesi invernali, per facilitare la nascita di nuovi e numerosi germogli. Si effettua con un taglio netto e inclinato a 45°C, in direzione opposta alla gemma.
Nel caso di rose a cespuglio, si consiglia di mantenere 2 o 3 gemme su ogni ramo con una potatura drastica a 25-30 centimetri dal suolo.
Nel caso di rose rampicanti si manterranno 5 o 6 gemme, con un intervento più leggero che reciderà a 10 centimetri circa da terra.
Potatura estiva
Si tratta di un intervento facoltativo che si esegue tra luglio e agosto, al termine della fioritura. Lo scopo è sbarazzarsi dei fiori appassiti prima che compaiano i cosiddetti cinorrodi, falsi frutti che non derivano dall’ovario e assumono forme, dimensioni e colori differenti a seconda della specie. In seguito all’intervento occorre attendere dalle 6 alle 10 settimane prima della nuova fioritura.
Come potare le rose
Guai a sottovalutare la scelta azzeccata degli attrezzi. Come in ogni mestiere, con i giusti strumenti di lavoro si è già a metà dell’opera e si risparmieranno tempo ed energie. A seconda delle vostre esigenze assicuratevi di avere a portata di mano:
- cesoia: per i rami esili;
- segaccio: per i rami robusti;
- svettatoio: per intenderci, è la cesoia collocata in cima a un bastone per raggiungere i rami più alti;
- scaletto: in alternativa allo svettatoio.
Gli utensili da taglio devono essere disinfettati e con lame ben affilate.
Ultimi consigli
Prima di lanciarsi a capofitto sulle rose forbici alla mano, tenete presente che tra potatura e fioritura sussiste un rapporto direttamente proporzionale: una potatura maggiore darà fiori più grandi e una potatura minore darà fiori più piccoli ma più numerosi.
Un altro importante fattore da considerare è l’età. Per i primi due anni si sconsiglia di potare le rose perché abbiano modo di crescere e infittirsi. In seguito la potatura sarà più vigorosa mano a mano che la pianta cresca.
Ultima pillola per un risultato al top: badate di lasciare le gemme rivolte verso l’esterno della pianta, così che sboccino senza intralci di rami o foglie e possano dare vita a fiori grandi e vistosi.
Pollice verde o no, ora che l’argomento potatura è un po’ più chiaro le vostre rose ne guadagneranno sicuramente in salute!