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Infarto miocardico: i sintomi da non sottovalutare

L’infarto miocardico, espressione scientificamente corretta per indicare l’attacco di cuore, consiste nella necrosi del tessuto cellulare cardiaco in seguito a occlusione di una coronaria, a spasmi coronarici o a squilibri metabolici prolungati. Tra le cause dell’infarto si può distinguere tra fattori predisponenti, aspetti tipologici e fattori precipitanti. Fanno parte del primo gruppo: età compresa tra 50 e 60 anni, sesso maschile, dislipidemie, fumo, diabete, ipertensione, arteriosclerosi. Del secondo: familiarità, obesità, inattività fisica. Del terzo: sforzo fisico violento, emozione intensa, emorragia grave, shock, stress continuo, iperlavoro fisico e mentale e decorso post operatorio. L’infarto richiede un intervento tempestivo e vista la sua potenziale violenza risulta di vitale importanza saperne riconoscere i sintomi per giocare se possibile d’anticipo. Quali sono? Analizziamoli con attenzione in questo articolo: quando si tratta della salute, non si può certo farsi cogliere impreparati.

infarto

I sintomi dell’infarto

Dolore toracico intenso: parte dalla regione posteriore allo sterno e si irradia tipicamente alla spalla e al braccio sinistro oppure verso la cervicale e la scapola sinistra. In caso di infarto diaframmatico, il dolore parte dall’epigastrio, che per intenderci è la parte centrale dell’addome al di sopra dell’ombelico. Il rischio è che venga confuso con una semplice fitta al ventre o allo stomaco, motivo per cui è bene stare allerta. Da ultimo, e con meno frequenza, il dolore dal torace può arrivare a colpire mascella, gomiti e polsi.

Battito irregolare: sintomo strettamente correlato al precedente, è spesso un segnale di insufficienza cardiaca o aritmia, improvvisamente letale se non curata in tempo.

Difficoltà respiratorie: rantoli e mancanza di fiato, generalmente correlati a problemi polmonari, ma che possono essere dovuti anche a insufficienza cardiaca o scompensi.

Gonfiore: piedi, caviglie, gambe e addome possono essere affette da gonfiore per l’accumulo di fluidi nell’organismo dovuto all’insorgere di un arresto cardiaco. Il gonfiore, talvolta, può tramutarsi in un repentino aumento di peso.

E ancora…

Tosse: i polmoni, riempiendosi di fluido, possono provocare una tosse persistente con possibile espulsione di sangue.

Mancanza di forze: sintomo piuttosto generico ma da non sottovalutare. Se da un lato può dipendere da un semplice senso di stanchezza e affaticamento, dall’altro può essere un prezioso campanello d’allarme per prevenire l’insorgere di un infarto, dal momento che tende ad anticiparlo di giorni o addirittura settimane.

Stato d’ansia: spesso accompagnato da tachicardia e da una sensazione di morte imminente.

Capogiri e vertigini: spesso un infarto è preceduto da casi di svenimento e perdita di coscienza, preannunciati proprio dall’esperienza di capogiri e vertigini.

Sudorazione algida: sono i cosiddetti sudori freddi, che colpiscono all’improvviso senza fare nessun tipo di sforzo fisico.

Senso di nausea: correlato a mancanza di appetito e difficoltà di digestione, è causato da un certo gonfiore a livello addominale. Può sfociare in senso di indigestione, dovuto a bruciori allo stomaco. Inoltre, poco prima o durante un infarto possono sopraggiungere conati di vomito.

Insonnia: di disturbi del sonno possono soffrirne in tanti e per i motivi più vari. Tuttavia, è stata riscontrata una certa correlazione tra il rischio di infarto e l’agitazione e ansia notturne, dovute a una scarsa ossigenazione del sangue. La particolarità di questo sintomo è che tende a presentarsi addirittura mesi prima del verificarsi del malore.

È possibile agire in tempo?

Come abbiamo visto, la sintomatologia è varia e complessa e individuare in anticipo il pericolo di un infarto è certamente più facile a dirsi che a farsi, chissà per negligenza o per paura di pensare al peggio. A parte il dolore toracico e l’aritmia, che fanno subito pensare a complicazioni al cuore, un sintomo da solo spesso rischia di passare inosservato e di non essere un valido campanello d’allarme. Per questo è bene prestare molta attenzione a tutti i segnali, piccoli e grandi che siano, che l’organismo lancia per indicare che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. La regola d’oro, quindi, è non sottovalutare nessuna strana sensazione che possa presentarsi e, in quel caso, rivolgersi il prima possibile al proprio medico di fiducia.

 

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